EMERGENZA SANITARIA COVID19 E SERVIZI EDUCATIVI 0-6 ANNI — RELAZIONE PER UNA PROGETTAZIONE PARTECIPATA

AL CONSIGLIO DEI MINISTRI presidente@pec.governo.it

A L M I N I S T E R O D E L L’ I S T R U Z I O N E I N P E R S O N A D E L M I N I S T R O P. T.
urp@postacert.istruzione.it

AL COORDINATORE DEL COMITATO DI ESPERTI PER LA SCUOLA PROF. PATRIZIO
BIANCHI patrizio.bianchi@unife.it

AL GOVERNATORE DELLA REGIONE LOMBARDIA AVV. ATTILIO FONTANA
presidenza@pec.regione.lombardia.it

ALL’ASSESSORE REGIONALE ALL’ISTRUZIONE, FORMAZIONE E LAVORO DOTT.SSA
MELANIA DE NICHILO RIZZOLI lavoro@pec.regione.lombardia.it

MINISTERO DELLA SALUTE DIREZIONE GENERALE PREVENZIONE SANITARIA
gab@postacert.sanita.it -dgprev@postacert.sanita.it

PRESIDENTE DELL’ISTITUTO SUPERIORE DI SANITÀ PROF. SILVIO BRUSAFERRO
protocollo.centrale@pec.iss.it

OGGETTO: EMERGENZA SANITARIA COVID19 E SERVIZI EDUCATIVI 0-6 ANNI — RELAZIONE PER UNA PROGETTAZIONE PARTECIPATA

NOI SOTTOSCRITTI

ELENA BAWA coordinatrice della Scuola dell’Infanzia “Conte Filippo e Carolina Rusca” di Lurago Marinone- prov. di Como
LUIGI BERLUSCONI Sindaco del Comune di Lurago Marinone prov. di Como

SIMONA BOATTO
Coordinatrice della Scuola Dell’Infanzia Comunale Paritaria ‘Suor Tomasina Pozzi’ di Uggiate Trevano – prov. di Como

VERONICA CAMAGNI : Vice Sindaco, Consigliere ed Assessore all’Istruzione, Cultura, Igiene e Sicurezza – Comune di Uggiate Trevano prov. di Como

ANTONELLA GEROSA insegnante della scuola dell’Infanzia statale ’S. Arialdo’- I.C. di Cucciago Grandate – Casnate – prov. di Como

ANDREA GIUNTONI
Referente per la didattica della Scuola Dell’Infanzia Comunale Paritaria ‘Suor Tomasina Pozzi’ di Uggiate Trevano – prov. di Como

MARIANGELA LA PORTA coordinatrice asilo Nido privato ‘ Il Melofiore’ Ronago- prov. di Como

FRANCESCA LICHERI coordinatrice Asilo Nido Privato ‘ I Papaveri’ di Olgiate Comasco – prov. di Como
RITA LAMBRUGHI Sindaco Comune di Uggiate Trevano – prov. di Como

MYRIAM MASCETTI insegnante della scuola dell’Infanzia statale ’S. Arialdo’- I.C. di Cucciago Grandate – Casnate – prov. di Como

DANIELA NEGRETTI Psicologa clinica e psicoterapeuta

DR.SA MONICA NEGRETTI Psicologa dello sviluppo e dell’educazione e psicoterapeuta

SABRINA PEDRINAZZI insegnante della scuola dell’Infanzia statale ’S. Arialdo’- I.C. di Cucciago Grandate – Casnate – prov. di Como
SABINA SALOMONE coordinatrice asilo Nido Privato ‘ Alice nel paese delle meraviglie’ Bizzarone – prov. di Como

PIETRA ZAMMATARO insegnante della Scuola dell’Infanzia “Conte Filippo e Carolina Rusca” di Lurago Marinone- prov. di Como

Alla luce di un’attenta e critica lettura dei seguenti documenti istituzionali:

DOCUMENTO TECNICO SULL’IPOTESI DI RIMODULAZIONE DELLE MISURE CONTENITIVE NEL SETTORE SCOLASTICO COMITATO TECNICO SCIENTIFICO EX OO.C.D.P.C. 03/02/2020, N. 630; 18/04/2020, N. 663; 15/05/2020, N. 673- DPCM 11.06.2020 –
Allegato 8

Presidenza del Consiglio dei Ministri –
Dipartimento per le politiche della famiglia Linee guida per la gestione in sicurezza di opportunità organizzate di socialità e gioco per bambini ed adolescenti nella fase 2 dell’emergenza covid-19
ORDINANZA N. 566 DEL 12.06.2020- Allegato 1 della Regione Lombardia

Ministero dell’Istruzione – Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia Romagna – Anno scolastico 2020-2021 e Covid19. Materiali per la ripartenza. Riflessioni introduttive circa i principi e le doverosi dell’azione
Nonchè da un attento ascolto della consultazione del coordinatore Patrizio Bianchi del 10.06.2020
E in quanto professionisti referenti a realtà educative di vario genere consolidate sul territorio (asili nido privati e scuole dell’infanzia statali, comunali, paritarie) che ogni giorno lavorano con i bambini della fascia 0-6 anni e si confrontano con le loro famiglie, riteniamo opportuno e doveroso sottoporre alla Vostra attenzione alcune riflessioni e domande circa le misure proposte dagli enti istituzionali a contenimento del contagio, al fine di poter riprogettare la riapertura dei servizi educativi garantendo agli utenti ed agli operatori sicurezza e qualità dell’offerta.
Crediamo che questa emergenza possa essere l’occasione per ripensare la scuola, in particolare per la fascia 0-6, valorizzando ed ampliando le tante pratiche didattiche creative e di qualità già presenti nelle nostre realtà, senza limitarsi a riproporre il tradizionale approccio pedagogico ed educativo, aggiungendovi delle “regole” per il contenimento del contagio, e senza ridurre il servizio ad un’attività puramente assistenziale, equiparabile al ricorso a baby sitter o parenti.

• Patrizio Bianchi, nella sua relazione intermedia, propone il concetto di PATTO DI COMUNITÀ: crediamo che portare fino in fondo l’idea di un nuovo patto sociale per la scuola sia importantissimo. Un’istituzione educativa per la prima infanzia di qualità opera necessariamente in un’ottica di rete con le famiglie, il territorio e le istituzioni locali e generali, in un processo continuo di definizione di una “comunità educante” con un allargamento dei confini scolastici sia in senso fisico e concreto – ad esempio con l’utilizzo di altri spazi e risorse presenti – sia in quanto espressione di una responsabilità sociale più ampia. Chiediamo quindi che, nella definizione legislativa, nelle linee guida e nelle indicazioni operative, ogni realtà educativa sia messa nella condizione di dialogare con interlocutori che poi abbiano, con essa, margine di autonomia e potere decisionale sulle trasformazioni possibili nel rispetto delle normative, anche attraverso una definizione puntuale e una semplificazione delle procedure attuative e di accesso ai fondi stanziati per la gestione di questa emergenza in tempi utili a garantire la funzionalità dei servizi essenziali di welfare che asili nidi e scuole dell’infanzia offrono.

• Con questa premessa generale, riteniamo sia necessario partire da una visione globale del bambino nei molteplici aspetti legati alla sua salute e al suo sviluppo, considerando l’alta specificità delle proposte necessarie in questi primi anni di vita e data la grande variabilità osservabile nei bambini anche solo in pochi mesi di differenza. Relativamente alla Covid-19 è necessario prevedere una esaustiva sintesi scientifica della ricerca clinica effettuata sui casi pediatrici per poter progettare la vita dei bambini a scuola e dei loro educatori in sicurezza, ridimensionando tuttavia il rischio di suscitare una generica “paura” che determina, pur nelle migliori intenzioni, una distorsione qualitativa della relazione educativa e influisce potentemente

sulle decisioni da prendere nella gestione quotidiana del bambino stesso. Riteniamo importante in questo senso una chiara informazione agli educatori e alle famiglie in modo che il ‘patto formativo’ si possa basare su una reale percezione del rischio.

• In questa stessa prospettiva, riteniamo utile una più chiara definizione della questione legata agli aspetti di RESPONSABILITÀ CIVILE, anche nei casi di eventuale contagio, declinata per l’utente, l’operatore e il gestore del servizio educativo, garantendo un clima di serena collaborazione nel delicato rapporto tra le parti.

• Entrando nel merito delle restrizioni con un impatto forte e diretto nella quotidianità scolastica, quali le misure di distanziamento, dispositivi di protezione, misure di pulizia e igiene degli spazi e dei momenti (pasto, riposo, accoglienza,…) pensiamo che, una volta definita con chiarezza la questione medica, sia necessario dare la possibilità agli educatori di ‘mettere in pedagogia’ tali regole, lasciando un margine di flessibilità e adattabilità, trasformandole in occasione di ricerca coi bambini e i genitori e di creazione di una nuova cultura del rispetto di sé e dell’altro. Una evidente criticità nell’implementazione di tali misure di contenimento (per come sino ad ora proposte) è da segnalare relativamente alla fascia di bambini di età compresa tra i 3 mesi e i 3 anni, rispetto a cui riteniamo fondamentale approfondire la necessità di conciliare queste esigenze con un neurosviluppo equilibrato del bambino. La premessa è che la caratteristica fondamentale del cervello umano è la neotenia, definibile come una sorta di immaturità alla nascita che lo rende altamente flessibile e strutturabile nell’interazione col contesto, in particolare nei cosiddetti Periodi Sensibili in cui lo sviluppo di connessioni e integrazioni neuronali è attivato da specifiche stimolazioni: ’ Brain development is exquisitely attuned to environmental inputs that, in turn, shape its emerging architecture. The environment provided by the child’s first caregivers has profound effects on virtually very facet of early development, ranging from health and integrity the baby to the child’s readiness to str schools at age 5’ ( Committee on Integration the Science of Early Childhood Development, Board on Children, Youth, and Families, National Research Council, 2000 p. 219)1 I dati scientifici di molte ricerche sul neurosviluppo, a cui si rimanda e qui citate solo a titolo esemplificativo, mostrano quanto siano importanti la quantità e la qualità degli stimoli che arrivano al neonato e che, per almeno 12 mesi, sono di natura prevalentemente relazionale e non verbale, quindi fatti di vicinanza, sguardi, toni della voce, esperienze tattili.2 Senza contare la dimensione affettiva ed emotiva che caratterizza questo tipo di interazioni, inevitabilmente interferite e non conciliabili con l’utilizzo di tali misure di distanziamento e di

1Teaching and Learning with Infants e Toddlers di Mary Jane Meguaire-Fong p.11)
2 Beebe B., Lachmann F.M. (2002) Infant Research e trattamento degli adulti. Un modello disdico dell’interazione. Raffaello Cortina, Milano, 2003

DPI quali mascherine chirurgiche tradizionali e guanti.3 In particolare ci riferiamo a quanto
esposto nell’allegato 8 del DPCM del 20.06.2020 – Paragrafo 2.4: ‘(…) Nel caso di attività con neonati o bambini in età 0-3 anni (es. bambini in culla o bambini deambulanti), il gestore deve prevedere protocolli che seguano queste indicazioni: 1) gli operatori, educatori o animatori, non essendo sempre possibile garantire il distanziamento fisico dal bambino, possono utilizzare ulteriori dispositivi (es. guanti in nitrile e dispositivi per gli occhi, viso e mucose) oltre alla consueta mascherina chirurgica; (…)’.

• Relativamente alla proposta di una ridefinizione del rapporto numerico bambini/educatore (oltre il periodo immediato), la riteniamo un’occasione per un cambio dell’idea di educazione stessa: il lavoro in piccoli gruppi si è mostrato in questi anni luogo privilegiato di scoperte e processi di apprendimento di qualità per bambini e insegnanti. Ma perché ciò sia veramente attuabile è evidente la necessità di stanziare fondi maggiori per ampliare il personale educante e di servizio, per prevedere una continuità del coinvolgimento di esperti esterni – volontari o maestri d’arte- come figure che arricchiscono e completano il ruolo dell’insegnante e per permettere una attività di formazione e supervisione medica e psico-pedagogica essenziale in questa fase di “trasformazione”.
Anche la condivisibile e utile idea di ‘scuola all’aperto’, che scardina l’idea stessa di lezione invitando ad una ridefinizione dei contenuti di apprendimento ma soprattutto della metodologia utilizzata e dell’idea di relazione educativa ad essa sottesa, richiede tempo e fondi per un adeguamento anche strutturale.

Queste le nostre prime osservazioni e riflessioni, alla luce delle quali chiediamo, in uno spirito di sincera collaborazione, una risposta o un’ occasione di confronto, in modo da procedere già in una logica di comunità educante sin da questa fase di riprogettazione generale.

Uggiate Trevano, 21 giugno 2020

3 Keller P.E.., Novembre G., Hove MJ (2014), Rhythm in join action: psychological and neurophysiological mechanism for realtime interpersonal coodrination, Phil Trans.R.Soc B369, 20130394.

Jaffe J., Beebe B., Feldstein S., Crown C.L., Jasnow M.D., (2001) Rhythms of Dialogue in infancy: coordinated timing in development. Blackwell Science, Oxford, UK.

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