Tentazioni e tentativi nel lavoro quotidiano dell’insegnante: riflessioni oltre la Pedagogia della Presenza

Questo scritto si propone di rileggere la teoria di Michele Minolli sullo sviluppo dell’Io-Soggetto all’interno del contesto scolastico. Prendendo spunto dalla lettera aperta di un’insegnante, scritta durante la riapertura delle scuole dopo il primo lungo lockdown, la riflessione entra nella quotidianità scolastica per provare a raccontare un approccio educativo definito ‘Pedagogia della Presenza’ che si … Leggi il seguito

LE LINEE GUIDA NON SONO ‘LA SCUOLA’

Le #Lineeguida non sono la #Scuola

A settembre…Ripartire o proteggersi? Ma come riaprire? E proteggendosi da cosa? Come riuscire ad andare “oltre” il senso di perdita del passato e l’incertezza del futuro?

Riflessioni per una circolazione di idee in vista della #riapertura dei #servizieducativi 0-6 dedicate a #genitori #insegnanti #educatori perché si possa insieme “mettere in #pedagogia” questa nuova condizione con i suoi limiti e le sue possibilità.

Ciao mamma guarda come mi diverto: bambini felici al nido-proposte laboratoriali e modalità relazionali

Piccole gioie quotidiane: grandi e piccini abitano il nido

La gioia ha a che fare con il ‘cosa si fa’ o con il ‘come si sta’ nella relazione educativa?
STUPORE, CURIOSITÀ, AVVENTURA richiamano l’immagine di un educatore che si pone in una relazione col bambini AUTENTICA perché ascolta e cerca perché vuol scoprire il senso di ciò che fa. Esattamente come il bambino è vulnerabile, in un certo senso. Umano. Non detentore di una verità assoluta.
È un adulto che vive nella dimensione dell’attesa, quindi una presenza affettuosa perché saper attendere significa ‘avere fiducia’, significa sperare. E il bambino questo lo percepisce.
Parliamo di un educatore che ha la cultura del progetto e non del programma. Un Adulto che esplora e non che controlla.

Educare nella complessità: verso una pedagogia della presenza

Il lavoro con gli insegnanti nelle scuole e il contatto quotidiano coi bambini, invita fortemente, oggi, ad una profonda riflessione sul concetto di ‘qualità dell’interazione educativa’ e sull’idea di sviluppo e di soggetto di cui insegnanti, genitori, amministratori e psicologi sono portatori. Attraversando il paradigma della complessità e con la ricchezza apportata dagli studi dell’Infant Research, l’autrice racconta di un altro possibile cammino verso una pedagogia della Presenza

In dialogo con la scuola ‘Senza Zaino’

Le riflessioni e le ricerche pedagogiche attuate in questi anni, hanno portato ad approfondire sempre di più la dimensione relazionale implicata nel processo educativo. L’organizzazione degli spazi, dei materiali e la documentazione pedagogica sono diventati così espressione della ricerca di una qualità di interazione col bambino caratterizzata dalla Presenza. Penso che la complessità del mondo … Leggi il seguito


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